Se si arriva con l'aliscafo a Marina Corta, ecco sul molo la chiesa delle Anime del Purgatorio, del sec. XIII.. Se si sbarca dal traghetto, a Sotto Monastero, è vicina la Chiesa di Sant' Antonio, dalle forme barocche. Da un lato o dall'altro, con breve cammino, si giunge al così detto Castello, che è un'ampia fortificazione naturale, in buona posizione, sopra un alto terrazzamento a picco sul mare. Qui era l'acropoli dell'antica città, che aveva impianto urbano regolare costituito da decumani NS e cardini EO ortogonali. La cinta muraria cinquecentesca, dalle mura possenti, ingloba resti di una torre greca del IV -III sec. a. C., e mostra qualche brano della fortificazione dei secoli XIII e XIV . Nella parte più alta sorge la Cattedrale, edificata nel 1084 dai Normanni, che vi stabilirono una sede vescovile. La Cattedrale venne completamente riconfigurata nel Seicento. Gli affreschi e gli stucchi dell'interno sono del XVIII sec. Tra i dipinti, si guardi particolarmente una tela, il Transito della Vergine, attribuita a Polidoro da Caravaggio, sec. XVI. Vicino alla Cattedrale sono le chiese dell'Immacolata, sec. XVIII, e dell'Addolorata, medievale. Tutta quest'area della città murata è stata accuratamente esplorata da scavi sistematici che hanno rivelato testimonianze di altissimo valore, non solo per la conoscenza della storia delle isole Eolie, ma anche delle varie facies culturali succedutesi nel corso dei millenni, dal neolitico fino al Medioevo. Il Museo archeologico. In alcuni ambienti del Castello e del palazzo arcivescovile, più altri aggiunti, ha sede l'interessantissimo Museo archeologico regionale eoliano "Luigi Bernabo' Brea", com' è intitolato, dal giugno 2000, in onore del fondatore, e che espone, non solo materiali provenienti da Lipari, ma anche quelli rinvenuti nelle altre isole dell'arcipelago e nelle zone circostanti. La sistemazione segue le più moderne concezioni museografiche. Una prima sezione è dedicata al materiale preistorico e protostorico di Lipari: sono illustrate, con ricca esposizione di materiali, tutte le fasi del neolitico eoliano. Seguono poi gli esempi del protoelladico e mesoelladico, con vasi dalla tipica decorazione. I frequenti contatti con l'Egeo sono testimoniati dai numerosi oggetti di importazione minoica e micenea. Gli oggetti appartenenti alla cultura sud-appenninica, ritrovati ed esposti, hanno fatto pensare a contatti fra le isole Eolie e l'ambiente continentale. Una sezione separata è riservata alle numerose iscrizioni epigrafiche, ritrovate nelle necropoli di Lipari. Usciti da questa prima parte del Museo, si accede, di fronte, al padiglione dove sono esposti i materiali provenienti dalle altre isole eoliane. In un edificio situato tra la Cattedrale e l'Ostello della gioventù, è la sezione dedicata all'archeologia classica, ricchissima di materiali, oggetti ceramici, corredi tombali, disposti in ordine cronologico dal XII sec. a. C. al III sec. a. C. Al piano terreno di questo edificio è la sezione dedicata all'archeologia marina, di alto interesse poiché raccoglie una vasta gamma di relitti recuperati nella zona e, in più, i carichi e gli equipaggiamenti che le navi portavano a bordo. A parte, poi, è la sezione di vulcanologia che illustra le fasi della formazione geologica delle isole Eolie, e quindi anche di Lipari, con pannelli illustrativi di facile comprensione. La città nuova si costitui' al di fuori di quella murata dal sec. XVII. Una vasta zona di grande interesse archeologico si estende fuori dall'abitato: in contrada Diana sono stati portati alla luce un villaggio d'età neolitica e una necropoli greco-romana.

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